La Dottoressa Emanuela Scaramuzza effettua psicoterapie brevi e a medio termine; nata nel 1970, psicologa clinica e psicoterapeuta, lavora da circa 30 anni a Parma con adulti, bambini delle scuole medie, adolescenti, coppie in crisi, genitori in difficoltà. Laureata a Padova (5 anni) e Specializzata post-laurea con Formazione Rogersiana a Firenze (4 anni). Attraverso la sua attività la Dr.ssa Scaramuzza negli anni, ha aiutato tante persone ad affrontare problematiche di ansia, depressione, attacchi di panico, situazioni di stallo e blocchi nelle sfere esistenziali, relazionali, familiari, lavorative, sessuali ed affettive.
La psicoterapia aiuta a superare le difficoltà psicologiche, gli sbalzi d'umore che a volte sfociano con l'aggressività o la depressione, i cambiamenti della vita quotidiana e del lavoro per prendere delle decisioni autentiche.
La capacità di riconoscere il proprio disagio e chiedere aiuto è il primo passo verso lo star meglio. Ogni persona può riuscire a riconosce e valorizzare le proprie risorse per vivere una vita serena, come persona capace di assumere una propria posizione nella società e nel mondo.
COME LAVORO (CARL ROGERS)
Innanzitutto ritengo che le persone hanno valore semplicemente per il fatto di essere persone e il terapeuta deve avere profondamente a cuore il cliente e rispettarlo, per la semplice ragione che egli è un essere umano impegnato nella lotta per crescere e stare al mondo. Sulla base del presupposto che una persona matura e bene adattata fonda i suoi giudizi su elementi intrinseci di soddisfacimento e autorealizzazione, Rogers evitava di imporre obiettivi al cliente durante la terapia. E’ il cliente che deve "prendere il comando" e dirigere l'andamento della conversazione e della seduta. Il compito del terapeuta è quello di creare le condizioni per cui durante la seduta il cliente possa entrare in contatto con la sua natura più profonda e valutare da solo quale stile di vita è per lui intrinsecamente gratificante. Poiché aveva un visione molto positiva delle persone, riteneva che attraverso l'esercizio di decisioni autonome esse sarebbero riuscite non solo ad essere soddisfatte di se stesse, ma anche a diventare delle persone capaci di instaurare relazioni socialmente adeguate. La strada per raggiungere queste decisioni positive, tuttavia, non è facile. Le persone devono assumersi la responsabilità della propria vita anche quando sono disturbate. Data un'atmosfera terapeutica calda, sollecita e ricettiva, l'innata capacità di crescita e di autorealizzazione dell'individuo alla fine si affermerà. Il terapeuta non deve diventare l'ennesima persona i cui desideri il cliente deve cercare di soddisfare. Secondo Rogers il terapeuta dovrebbe possedere tre qualità fondamentali: autenticità, considerazione positiva e incondizionata e profonda comprensione empatica. L'autenticità comprende la spontaneità, l'apertura e la genuinità. Il terapeuta non ha niente di fasullo, non si nasconde dietro una facciata professionale, e rivela i suoi pensieri e sentimenti al cliente in maniera informale e schietta. In un certo senso il terapeuta, mettendosi così onestamente allo scoperto, fornisce un modello di ciò che il cliente stesso può diventare se si mette in contatto con i suoi sentimenti, li esprime e si assume la responsabilità di farlo. Il terapeuta ha il coraggio di presentarsi agli altri per quello che veramente è. Il secondo attributo di un bravo terapeuta, secondo Rogers, è la capacità di offrire una considerazione positiva incondizionata. Egli apprezza il cliente per quello che è e gli comunica un affetto non possessivo, anche quando non approva il suo comportamento. Le persone hanno valore semplicemente per il fatto di essere persone e il terapeuta deve avere profondamente a cuore il cliente e rispettarlo, per la semplice ragione che egli è un essere umano impegnato nella lotta per crescere e stare al mondo. La terza qualità, una profonda comprensione empatica, è la capacità di vedere il mondo - momento per momento - attraverso gli occhi del cliente, di comprendere i sentimenti sia da suo personale punto di vista fenomenologico, di cui il cliente è ben conscio, sia da prospettive di cui egli potrebbe essere solo confusamente consapevole. La mia esperienza di circa 30 anni convalida assolutamente questa posizione.